Sei morta tante volte quante sono
le infinite congetture che negli anni
si sono sprecate intorno alla tua fine,
alle false piste costruite
da chi di quest'arte se ne intende.
Non hai mai smesso di essere infelice,
poiché non c'era per te altro destino
che l'abbandono.
domenica 16 dicembre 2012
Partire
Partì così come si trovava
senza scarpe, senza soldi
senza un posto dove andare.
Ma giunse in qualche modo
laddove non avrebbe
mai sperato di arrivare.
senza scarpe, senza soldi
senza un posto dove andare.
Ma giunse in qualche modo
laddove non avrebbe
mai sperato di arrivare.
sabato 15 dicembre 2012
Un nuovo inizio
Si è bucato per vent'anni e ora che è uscito dal tunnel vive ogni giorno come un nuovo inizio.
venerdì 14 dicembre 2012
Quale destino
Non seppe decidere mai a quale destino votarsi: se diventare un jazzista o un rapinatore di banche; se studiare i molluschi o la rivoluzione francese. Meglio vivere o meglio scrivere? E poiché non giunse mai a nessuna conclusione degna, si accontentò di essere la nullità che era sempre stato.
mercoledì 12 dicembre 2012
L'ultimo treno
L'ultimo treno è passato e lei
non c'era, perduta
nelle sue fantasticherie
chissà dove, chissà quali.
non c'era, perduta
nelle sue fantasticherie
chissà dove, chissà quali.
sabato 8 dicembre 2012
L'uomo che guarda i treni passare
L'uomo che guarda i treni passare
non ha altro da fare tutto il giorno
che sedersi nella sala d'aspetto
della minuscola stazione quasi sempre deserta
ad aspettare che qualche convoglio
o qualche raro viaggiatore
interrompa il silenzio che avvolge
i campi e il paesaggio tutto intorno.
Non ha più nessuno al mondo:
figli non ne sono venuti, sua moglie
è morta già da molti anni (se ne è andata,
così, di colpo, una domenica, in chiesa:
si sentì male mentre il prete
tuonava contro gli empi che,
disertando la messa,
rifiutano i sacramenti).
Lui e sua moglie no.
Ogni giorno, alla stessa ora,
occupavano il loro posto fra gli scranni
della navata centrale, sempre quello.
Recitavano il rosario, seguivano
scrupolosamente la funzione,
pregavano per i defunti. Poi,
rinfrancati, si avviavano verso casa.
Ora prega sempre meno.
Sua moglie, da lassù, certo disapproverà.
Lui non può farci nulla.
Ora, quando non guarda i treni passare,
accudisce i cani dei vicini.
non ha altro da fare tutto il giorno
che sedersi nella sala d'aspetto
della minuscola stazione quasi sempre deserta
ad aspettare che qualche convoglio
o qualche raro viaggiatore
interrompa il silenzio che avvolge
i campi e il paesaggio tutto intorno.
Non ha più nessuno al mondo:
figli non ne sono venuti, sua moglie
è morta già da molti anni (se ne è andata,
così, di colpo, una domenica, in chiesa:
si sentì male mentre il prete
tuonava contro gli empi che,
disertando la messa,
rifiutano i sacramenti).
Lui e sua moglie no.
Ogni giorno, alla stessa ora,
occupavano il loro posto fra gli scranni
della navata centrale, sempre quello.
Recitavano il rosario, seguivano
scrupolosamente la funzione,
pregavano per i defunti. Poi,
rinfrancati, si avviavano verso casa.
Ora prega sempre meno.
Sua moglie, da lassù, certo disapproverà.
Lui non può farci nulla.
Ora, quando non guarda i treni passare,
accudisce i cani dei vicini.
Il primo giorno del mese
Il primo giorno del mese, quello in cui si ritirano le pensioni, bisognerebbe tenersi alla larga dagli uffici postali se si tiene alla propria pelle. Orde di vecchi nervosi e vocianti sono pronti a travolgere chiunque si frapponga tra loro e il tanto a lungo agognato malloppo. Stanno all'erta come i predatori nella savana, nel caso in cui scorgano la possibilità di avvicinarsi allo sportello prima del previsto, prima cioè che il loro turno arrivi. C'è da comprenderli, del resto. La loro agitazione nasce dalla più che fondata preoccupazione di dover arrivare al prossimo mese.
domenica 2 dicembre 2012
L'abito bianco
Si decise a contrarre matrimonio solo dopo aver proclamato solennemente che non avrebbe mai indossato l'abito bianco. Nella cerchia dei familiari suoi e dello sposo nessuno celava il malumore per una scelta che a tutti appariva incomprensibile. Lei non cedette. Quel giorno suo marito capì che non sarebbe stato facile domare una donna simile. Presto lo avrebbe imparato a sue spese.
La tanto attesa fine
La tanto attesa fine è giunta,
il corpo della madre riposa finalmente
disteso immobile sul letto
nella camera in fondo alla casa
preparata già da giorni e listata a lutto.
La figlia accoglie la notizia con gioia,
sorride e bacia sua madre sulla fronte,
le tiene le mani e si lascia
docilmente carezzare dai presenti,
tutti, nessuno escluso,
sollevati e pieni di calore.
il corpo della madre riposa finalmente
disteso immobile sul letto
nella camera in fondo alla casa
preparata già da giorni e listata a lutto.
La figlia accoglie la notizia con gioia,
sorride e bacia sua madre sulla fronte,
le tiene le mani e si lascia
docilmente carezzare dai presenti,
tutti, nessuno escluso,
sollevati e pieni di calore.
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